Milano ha più turisti di Roma? Bugia, ma non solo.

abo
4 min readOct 15, 2016

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La settimana si è aperta con la pubblicazione del Mastercard index of global destination cities, un blasonato report annuale che contiene la top 20 delle città turistiche del globo. Vuoi vedere coi tuoi occhi? Clicca qui. Il documento, acriticamente ripreso dalle agenzie di stampa e a cascata dalle principali testate online e offline, dice un sacco di cose interessanti..ma nessuna di queste è plausibile.

l’articolo nasce dall’ossessiva reiterazione di messaggi come questo (notare la combo CorSera+ Comune di Milano)

Come avrete capito, per accompagnarvi alla ricerca di un secondo punto di vista, ho provato a dare un ordine all’argomentazione, potremmo procedere in questo modo:

  1. considerazioni di ordine generale sulle difficoltà oggettive di registrare i flussi nell’epoca della scomposizione del dato turistico
  2. considerazioni di ordine metodologico e deontologico sull’attitudine della stampa alla pubblicazione di messaggi sensazionalistici e/o smaccatamente orientati
  3. chiarimento sull’inconsistenza dei dati proposti attraverso una disamina comparata di dati Istat, AirBnB ed aeroportuali
  4. considerazioni personali

La prima parte non la scrivo, tanto allungherei il brodo con una trafila di argomenti utili solo a dimostrare che il dato turistico, stimato su area vasta, è necessariamente spannometrico. E poi di che turismo parliamo? Il “mastercard index” si riferisce al solo turismo internazionale, cui dobbiamo assommare il turismo interno. A quel punto dovremmo poter dividere per tipologie: di svago? lungo o breve? e se uno va a casa di amici come faccio io ogni volta? e quello lavorativo conta o non conta?

Per mettere la pietra tombale sulla ricerca da cui tutto è nato date giusto uno sguardo a queste selezione della tabella principale

A giudicare da questi dati (colonna 14, righe da 5 a 7) Expo 2015 non è mai esistito, non c’è alcun picco turistico nell’anno 2015, piuttosto un trend continuo che subisce una lieve flessione proprio nella stagione espositiva rispetto al biennio precedente. Sono sempre stato un infaticabile oppositori della grande kermesse ma credo sia sufficiente a dire che questo lavoro non possiede alcuna credibilità.

Anche il secondo punto non lo affronterò in questa sede…diciamoci la verità, sprecare 1800 battute per dire che i giornali vendono i lettori alla pubblicità e che, in assenza di notizie “boom” nessuno compra e clicca, non vale proprio la pena. Ah, c’è poi il discorso sulla stampa orientata, a cui tengo, ma che tende a schiacciare i lettori su due sole posizioni: “giusto, che vergogna” o, in alternativa “sì, certo, gomblotto”.

Con la terza parte si entra nel vivo del contenuto di questo articolo, epperò sorgono due ordini di problemi: il primo “ce li hai o non ce li hai i titoli per parlarne?” e il secondo “sì, i tuoi dati, echi ti dice siano più affidabili di quelli che stai denigrando?”. Anche qui sto alle strette ma in mio soccorso arriva un’entità che sulla promozione, analisi, ricerca sul turismo ha fatto storia. E’ un insospettabile, non è un portale di critica radicale del presente, e ha i dati che non saprei assolutamente dove recuperare (e, a onor del vero, non avrei nemmeno la voglia e il tempo di studiare). Si chiama Touring Club, ne avrete sentito parlare. A questo indirizzo trovate il pezzo che spiega tutto per benino ma la sintesi è questa: nel 2015 Roma batte Milano per presenze, arrivi, posti letto ufficiali e airBnB e passeggeri nel sistema aeroportuale. Insomma visto che di questa terza parte si sono già occupati quelli del “touring”, non vedo perché dovrei tediarvi con la parafrasi di un articolo tanto eloquente.

Non mi resta che tirare dritto alle considerazioni personali, che fin qui me la sono pure cavata con poco. La “gara” Roma/Milano per la città più turistica sarebbe di per sé stucchevole anche senza pubblicare dati privi di alcuna aderenza alla realtà (che spero di aver chiarito). L’imbarazzo cresce quando nessuno degli articolisti si prende la briga di chiarire che (sempre secondo il blasonato studio) il trend sulla spesa è pure decrescente per entrambe le città, un dato che, fosse vero, smentirebbe per la par-condicio sia il discorso pubblico sulla coda lunga di Expo 2015, sia quello sulle crescenti aspettative per le Olimpiadi 2024, essendo il dato successivo all’esposizione e precedente alla disdetta di queste ultime.

In buona sostanza per quattro giorni abbiamo letto un fiume di articoli che ripetevano all’unisono:

  1. Milano ha più turisti di Roma (falso)
  2. Il sorpasso durerebbe da 3 anni ma è fortificato dall’effetto “expo” (salvo poi scoprire dalla lettura che l’effetto non è mai registrato)
  3. Negli articoli d’opinione il report è stato quindi usato per alimentare una narrazione che vorrebbe la Milano innovatrice e internazionale in opposizione alla Roma zozza e orfana di una regia di qualunque tipo(non sono tacciabile di vicinanze di alcun tipo alla giunta capitolina ma è un regalo a porta vuota alla narrazione renziana che porta nuovamente fuori dall’analisi fattuale)
  4. Non una parola fu spesa per sottolineare che la previsione 2016 è negativa per entrambe le capitali (un’omissione eloquente)

E questo è davvero tutto. Buone vacanze.

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